La trattoria Cattivelli si trova in una posizione unica: su un isolotto in mezzo al Po accanto alla nuova conca di navigazione che permette la navigazione del Grande Fiume fino a Piacenza. Anche la strada che conduce al locale è molto suggestiva, specialmente la sera, nell’oscurità che avvolge le golene. Proprio questa peculiare ubicazione influenza la cucina del locale, che non offre solo i piatti di terra tipici della cucina della bassa piacentina, ma anche diverse pietanze a base di pesce di fiume. Il locale, molto grande e con un bel giardino, si trova dopo qualche curva, lungo una stradina poco frequentata. Nel menu vengono messi in rilievo i piatti realizzati con ingredienti prodotti localmente e viene posta grande attenzione alle materie prime utilizzate e alla loro stagionalità.
La trattoria ha subito una profonda evoluzione negli anni passando da trattoria “di campagna” ad “ambiente raffinato” ottimo non solo per pranzi e cene conviviali ma anche per occasioni più formali. Il tutto senza minimamente perdere l’autenticità nella proposta gastronomica.
La scelta delle pietanze, nel corso della nostra visita, è stata ispirata dal desiderio di provare qualcosa che, per quanto tipicamente piacentino, non sempre è facile da trovare nei menù dei ristoranti, ossia il pesce di fiume. Abbiamo così scelto un grande classico della “casa” il timballo di riso venere con gamberi di fiume e, a seguire, lo storione cotto a bassa temperatura con letto di verdure. Entrambi i piatti erano estremamente delicati e molto ben presentati a testimonianza di una cucina che, oltre alla qualità degli ingredienti e alla maestria nel cucinarli, non disdegna una forte attenzione all’estetica dell’impiattamento.
Per finire la cena si può scegliere una selezione di dolci della lunga e curata lista. Sempre per privilegiare la tradizione del nostro territorio abbiamo scelto la spongata con crema chantilly, una torta tipica della zona di Monticelli d’Ongina ma non sempre da tutti conosciuta. Consigliamo di provarla visto che è davvero qualcosa di unico con sapori speziati che tradiscono un origine non autoctona. Infatti la storia della spongata si collega a quella del borgo di Monticelli d’Ongina che fu sede di un’antica comunità ebraica che a partire dal XV secolo realizzò questa particolare torta utilizzando ingredienti, come la frutta candita, tipici delle terre d’Oriente. Da allora la ricetta si tramandò di generazione in generazione fino a giorni nostri entrando di diritto a far parte dei dolci tipici piacentini.
La carta dei vini è molto ampia, permette di scegliere etichette locali, nazionali ed estere, servite anche in mezze bottiglie o al bicchiere, e contempla anche un ampio catalogo di distillati.