Entrare alla Pireina è come fare un tuffo nel passato. L’ambiente e l’arredamento tipici della trattoria di una volta, le foto alle preti degli avventori, famosi e non, che hanno fatto visita al locale creano un’atmosfera veramente particolare. Sita nel cuore della città vecchia vi si fa ristorazione dal 1907.
Il gestore Carlo Giacobbi, noto in città con il soprannome di “Gnasso”, è un personaggio barbuto, dalla fisicità imponente, che mette un tantino in soggezione. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze!
Il locale è stato portato al successo dalla madre di Carlo, cuoca eccezionale, che faceva i tortelli più buoni di Piacenza. In questo caso la buona tradizione è stata tramandata di madre in figlio, permettendo alla Piereina di essere ancora oggi, sotto la sapiente guida del “Gnasso” una delle trattorie più famose di Piacenza.
Si è accolti a tavola dall’immancabile ciotolina con la “pistà ad grass” (lardo pesto) e da “due fette” di salame servite tanto per ingannar l’attesa. Obbligatorio l’antipasto di salumi misti, coppa, salame, pancetta e culaccia (veramente buoni), serviti con ottimo gnocco fritto, morbido e non unto.
Proseguiamo con i primi e, seguendo la tradizione, assaggiamo i tortelli con la coda, i pisarei e fasò e gli anolini in brodo. Tutti di nostro gradimento e tutti rigorosamente di produzione propria.
Ingolositi dai numerosi secondi decidiamo di fare diversi assaggi spaziando dalla piccola di cavallo con polenta, alla trippa, allo stracotto di asinina. E anche qui le nostre papille gustative trovano soddisfazione. Il menù offre anche un’ampia scelta di arrosti, bolliti e la carne cruda di cavallo che alcuni miei commensali ordinano goliardicamente come dessert.
Chiudiamo facendo onore ai dolci che ci avevano accolto all’ingresso. Molto buono il tiramisù fatto in casa, ma a giudizio dei miei compagni di tavola sono ottime anche le crostate, la sbrisolona e la crema catalana.
I vini proposti, oltre a quello della casa, sono principalmente quelli del territorio.