All’interno di una palazzina dell’Ottocento, una volta sede dell’antico macello e di attività artigianali locali, un’attenta e sapiente ristrutturazione ha creato un ambiente elegante e curato. I tavoli, disposti nelle due sale, sono ben distanziati e, nonostante il locale sia pieno, non si avverte nessun effetto acustico di disturbo. Gli alti soffitti in legno, la cura per i particolari, ne fanno un ambiente intimo e adatto anche a cene romantiche. Nelle serate estive è possibile cenare nel cortile all’aperto.
I Paoli, Paolo Ravella e Paola Sghiavetta, si conoscono fin dai tempi della scuola alberghiera e, al termine di differenti percorsi, si re-incontrano nel 1992. Dopo alcune fortunate esperienze nel mondo della ristorazione piacentina, animati da una continua voglia di innovazione, nel 2009 coronano il sogno di aprire l’attuale ristorante.
La cucina è curata personalmente da Paolo, che vanta un’importante carriera nel mondo della ristorazione. Paola invece si occupa della cantina, che vanta in carta una gran varietà di etichette locali, nazionali ed estere. Paola saprà consigliarvi al meglio nella scelta del vino da abbinare alle vostre pietanze. Il personale di sala è cordiale, gentile e preparato.
Il menù varia spesso seguendo il ritmo delle stagioni e spazia dalle specialità del territorio piacentino ai piatti della cucina nazionale. Sono sempre presenti almeno due scelte di piatti di pesce per ogni portata.
Sul sito internet e su facebook è possibile verificarne il costante aggiornamento.
La nostra visita avviene a metà ottobre e nel menù è inserita una sezione dedicata ai funghi, buoni e abbondanti in questo periodo.
Tra gli antipasti, oltre agli immancabili salumi piacentini, si trovano anche una selezione di prosciutto di Parma e culatello d.o.p., un’interessante scaloppa di fois gras e la tartare di manzo con tartufo nero della val Nure. Dal menù di funghi assaggiamo la sfogliatina calda con i porcini e da quello di pesce una millefoglie di catalana di gamberi trovandoli assolutamente gradevoli.
Passiamo ai primi e continuando con il menù di funghi assaggiamo i tagliolini caserecci ai porcini: ottima la cottura e buono il sapore. Anche il raviolo d’anatra con olio all’arancia e scaglie di mandorla incontra i nostri consensi. Nel menù trovano spazio i piatti della tradizione piacentina come i tortelli e i pisarei. Tutte le paste sono fatte in casa.
Come secondo ordiniamo la faraona porchettata con fichi, Parma e miele e il ventaglio di filetto di cavallo, timo e salsa alla senape antica, anche questi piatti sono all’altezza delle nostre aspettative. In carta son presenti alcuni classici della cucina piacentina come la piccola di cavallo, la coppa arrosto, il merluzzo oltre a qualche scelta di pesce di mare ed una bella selezione di formaggi.
Per chiudere in bellezza i dolci al cucchiaio, le torte, i sorbetti, ovviamente fatti in casa.
Il nostro giudizio è certamente positivo e l’esperienza assolutamente consigliata.