Si conferma come uno dei locali più “supergiovani” (cit.) del Piacentino l’Ustaria ad Pugrèra erede dal 3 maggio 2015 (data di apertura della nuova gestione) della storica trattoria “Da Italo” di Pecorara.
Feste a tema (l’ultima, dedicata agli anni del “Flower Power”, prevedeva un dress code con parrucconi, petto villoso in vista, pantaloni a zampa d’elefante e cose del genere) e serate con sconfinamenti gastronomici come quella dedicata alla paella valenciana hanno permesso al locale di farsi conoscere anche da un pubblico meno in là con gli anni (chiamiamoci così) senza però rinunciare a una solida e robusta cucina piacentina. Merito di una “cuoca sprint” come la sempre sorridente mamma Claudia, saldamente ancorata ai fornelli, mentre è la prole, Mattia e Valentina, a occuparsi di sala e clienti. Il menù è presto detto.
Classici antipasti di affettati misti poi altrettanto classici primi come i tortelli con la coda ripieni di ricotta e spinaci conditi con burro e salvia, maccheroni girati con l’ago da maglia (in ossequio al confinante borgo di Bobbio, a pochi chilometri da qui, tra le mete ideali per un dopo pasto) con ragù o sugo di funghi poi risotti, ravioli in brodo, chicche della nonna. Quanto ai secondi il menù del giorno propone solitamente arrosti o bolliti con contorno ma in base a ciò che è presente in dispensa si possono gustare anche polenta con rinforzi vari (dai funghi al cinghiale al merluzzo), stinco di maiale e quant’altro.
Per chi è di passaggio in orari meno canonici c’è la possibilità di fare merenda con taglieri di salumi e/o formaggi magari sulla panoramica terrazza Martini se è rimasto qualche tavolo libero: qui la briscola, manco a dirlo, è uno sport nazionale. Qualche birra sfiziosa è presente nella carta nel caso non si voglia optare per il reparto vino che vede alcune etichette locali convivere anche qui con qualche sconfinamento. Chiedere a Mattia, nel caso. Unico neo, la capienza del locale. Non è grandissimo, purtroppo. Soprattutto se si vuole andare in compagnia è buona cosa prenotare con adeguato anticipo. Già che siete al telefono con mamma Claudia si può concordare un menù a tema, meglio se con specialità di stagione.
L’Alta Val Tidone è storicamente terra di tartufi e funghi. Vale la pena onorare anche questa tradizione.