La Locanda del Falco è situata all’interno del borgo medioevale del Castello di Rivalta, in una struttura caratteristica in sasso. Il locale ha un’atmosfera intima e curata, con tre piccole sale interne, bei tovagliati, mobili antichi e luci calde. Dall’ingresso del locale si accede sia al ristorante che alla Bottega, un tempo negozio di alimentari del borgo, dove fanno bella vista verdure, salumi, vini e liquori. Nel periodo estivo si può mangiare nel cortile interno o sulla balconata realizzata all’esterno dell’ingresso, sulla piazza del borgo, anch’esse di grande atmosfera.
La cura e la ricerca delle materie prime caratterizzano la cucina del Falco. Infatti, all’inizio del menu troviamo l’elenco dei fornitori locali dai quali il locale si rifornisce (carni, frutta e verdura, zafferano, …), a testimonianza della maniacale passione per la ricerca di ingredienti di qualità. Il ristorante è gestito da Sabrina, che rappresenta la seconda generazione della famiglia Piazza nella gestione del ristorante. Inoltre, da inizio 2022, la brigata ha visto l’inserimento di un nuovo chef, Pietro Carlo che – dopo tanta esperienza all’estero – ha accettato di prendere le redini della cucina della Locanda. L’innovazione si vede subito nel menu e si sente nei piatti: accanto ai classici della tradizione piacentina ci sono portate completamente nuove con innesti di sapori atipici e coraggiosi e tecniche nuove.
Il menu cambia frequentemente, ma in carta si trovano sempre alcuni capisaldi come gli ottimi salumi accompagnati dalle verdure sott’olio. Coppa, salame, prosciutto crudo, pancetta e lardo stagionati in proprio sono veramente ottimi così come i sott’oli che li accompagnano: zucchine, melanzane e la giardiniera fatta in casa. In occasione della nostra ultima visita noi abbiamo anche scelto di provare un piatto del territorio – la buonissima lingua salmistrata – ed uno più esotico – il peperone di Carmagnola con muhammara, entrambi deliziosi.
Fra i primi piatti sulla carta trovano spazio le classiche specialità piacentine, tortelli, pisarei e fasò (di certo fra i più buoni della provincia) e anolini in brodo di cappone, ma anche altre paste fatte in casa, ripiene e non. Una menzione d’onore, secondo noi, va agli squisiti ravioli di coniglio alla verbena che abbiamo assaggiato durante la nostra ultima visita.
Tra i secondi abbiamo optato per la deliziosa faraona cotta sull’osso e la guancia di maiale – che ripropone un piatto tradizionale ma in chiave rivisitata con l’aggiunta di rafano, arachidi e lanugine di pancetta.
Come dolci ecco infine semifreddo del Falco, bignè craquelin, sbrisolona salata con passito e gelati.
La carta dei vini permette di scegliere tra le migliori proposte piacentine e nazionali con qualche proposta estera.
Una menzione d’onore va al servizio che è veramente impeccabile: la sala è molto disponibile ad accogliere le richieste del cliente e preparata a rispondere a qualsiasi domanda o a dare validi consigli.