Il locale, aperto non molti anni fa, è stato così chiamato perché pare che un tempo proprio in quel punto vi fosse un abbeveratoio punto di sosta per cavalli e carrozze che da fuori città arrivavano a Piacenza.
La gestione, giovane e dinamica, propone una cucina che abbina ai piatti tipici della tradizione piacentina, come salumi, tortelli, pisarei anche proposte meno comuni e fantasiose rielaborando piatti e ingredienti della cucina padana e del nord Italia.
Nel corso della nostra visita abbiamo particolarmente apprezzato la frittura di acquadelle di antipasto e due piatti con il luccio di primo e secondo a sottolineare la ricerca e la valorizzazione di un patrimonio gastronomico padano, quello del pesce di fiume, non sempre facile da trovare e soprattutto da apprezzare.