La Trattoria Harry’s di Settesorelle è la capitale mondiale della Cinghialata: l’oste Marinello, dopo decenni di servizio sulle navi da crociera, sì è ritirato con la moglie in questo eremo montano dove personalmente presidede alla macellazione e lavorazione dei cinghiali che hanno l’onore e l’onere di vivere nel bosco di fianco.
Nel menu si trovano carni e salumi di cinghiale, oltre a funghi e tartufi a seconda della stagione, tutto assolutamente a chilometri zero. Il locale è molto semplice, quasi spartano, se si fa eccezione per i molti quadri alle pareti che raffigurano delle belle donne formose, oltre ad un arazzo, di fianco al bancone del bar, che raffigura un cinghiale a dimensioni più che naturali: si entra dal bar e l’unica sala da pranzo è immediatamente dietro, che si affaccia sulla vallata.
L’ultima volta ci abbiamo organizzato la Cinghialata, e il menu è stato il seguente: salame di cinghiale insaccato dall’oste, coppa e culaccia (di maiale), funghi sott’olio, pappardelle al ragù di cinghiale, tortelli ricotta e spinaci al sugo di funghi (questi non erano al cinghiale, ma essendo una specialità della cuoca non ci siamo sentiti di dire di no), poi stracotto di cinghiale con la polenta, cosciotto e costine di cinghiale al forno con patate, e due dolcini per chiudere: torta “piacentina” di pasta frolla e amaretti, e un semifreddo, tutti fatti in casa.
Il vino della casa è un rosso molto casareccio che si abbina con la cucina, con il dolce viene servito un bianco sempre fatto in casa, sono disponibili una manciata di bottiglie di produttori della zona. Anche i liquori sono fatti in casa, sono diversi infusi di bacche e frutta.
Il servizio è molto genuino, l’oste Marinello si diverte a scherzare con gli avventori. Se si arriva un po’ in anticipo si può chiedere come aperitivo il Marinello Special, ricetta segreta dell’oste, che apre lo stomaco anche a chi viene da un pranzo di matrimonio.