La Locanda Cacciatori, situata sulle prime colline piacentina, è una storica locanda sapientemente ristrutturata ed ampliata nel corso degli anni.
Al piano terra numerose sale (tra cui una anche con camino) sono in grado di accogliere un ampio numero di commensali (nel periodo estivo troviamo anche una meravigliosa terrazza affacciata sulle colline dove è possibile mangiare accarezzati da una piacevole brezza), mentre al primo piano alcune stanze finemente ristrutturate permettono di alloggiare. In sala troviamo anche il proprietario Piero, che gestisce il locale di famiglia da ormai cinquant’anni, mentre in cucina la signora Germana prepara meravigliosi manicaretti per i suoi ospiti.
Ottimi i salumi (ad ogni tavolo, oltre a tutti i tipici salumi piacentini, viene portata un’assetta con strolghino e mariola da affettarsi in autonomia) da accompagnare con una croccante (ed abbondante) bortellina che, assieme alla giardiniera e alle torte salate, compongono un antipasto sinceramente sfizioso.
Segnaliamo inoltre che, nel perido invernale, viene servito un ottimo salame in crosta cotto al forno: una vera gourmerì difficile da trovare altrove.
Tra i primi annotiamo i tortelli con la coda, gli anolini, le crespelle ed i panzerotti a cui si aggiungono i tagliolini ai funghi (rigorosamente in bianco) ed al tartufo quando la terra li dona. Noi abbiamo mangiato un abbondante piatto di tortelli con la coda (con ampia colata di burro fuso) davvero buoni e delicati.
Tra i secondi, oltre ai tradizionali arrosti (stinco, vitello ed anatra) accompagnati da rondelle di patate gratinate, nel periodo invernale troviamo la cacciagione in umido (cinghiale e lepre) servita con ottima polenta grigliata. Noi abbiamo gustato un ottimo cinghiale in umido,guarnito con rondelle di patate gratin.
Tra i dolci (oltre alla tradizionale crostata ed alla sbrisolona) da non perdere il tris di semifreddi: al mascarpone e cioccolato, agli amaretti ed infine alla nocciola. Un vero e proprio tripudio che ci ha lasciato sinceramente stupiti.
Ampia ed assortita la carta dei vini, ma si può scegliere anche il “vino della casa”, venduto anche a calice.