Finalmente ho avuto modo di visitare questo locale carino e intimo nel centro di Piacenza.E’ sempre strano trovarsi in un locale ed essere l’unico piacentino (tutti gli altri avventori o erano stranieri o dichiaratamente turisti), non vi nascondo che incute anche un iniziale sospetto.
Per fortuna la stagionatura della coppa dell’antipasto misto fuga i dubbi e rasserena i palati. Certo io quel salame lo taglierei un attimino più spesso… ma se dico “ertigo” di fronte ai turisti?… Vabbè mangiamo che tanto anche la pancetta ne vale la pena. Buonissima la giardiniera fatta in casa.
Pronti alla calura estiva decidiamo di esorcizzarla con gli anolini, vera prova del fuoco di ogni locale. Buoni, devo dire ben calibrati nel ripieno di carne e con un brodo che ti fa sentire a casa. Solitamente non mi faccio prendere la mano da vezzi estetici, ma come si fa a non adorare gli anolini serviti in tazze da caffelatte giganti con cui poi puoi sorseggiare il brodo come fosse un the nero alle 5 di pomeriggio? Mi chiedo come ho fatto a vivere senza e suggerirei agli osti di farsi fautori di questa gradita innovazione.
Presenti in carta anche primi non del territorio come cacio e pepe. Tra i secondi spicca il cavallo (picola e tartare), ma anche una proposta di asparago piacentino.
Nel dubbio, saltiamo i dolci (torte secche e semifreddi) e ci facciamo coccolare da un più che sontuoso tagliere di formaggi non banali e assolutamente apprezzabili.
Un vero Bistrot piacentino!
Diverse etichette nazionali e molte locali.