Il Belrespiro è uno di quei locali che in senso stretto non ci si aspetterebbe di trovare in questa guida, ma alcuni segnali rilevatori ci fanno invece venire la voglia di recensirlo e, soprattutto, di ritornarci! Innanzitutto va osservato che è evidente che i giovani gestori hanno fatto diversi chilometri per affinare il loro palato, non solo in Italia direi. I piatti presentati non sono mai banali e sempre rientranti in una specie di categoria “comfort food creativo”.
Il menù cambia a grandissima rotazione, le influenze creative o internazionali (come il manzo giapponese affumicato e tonnato con leggerezza) si incrociano e piatti talmente autoctoni che commuovono, come la pancia di maialino cotta a bassa temperatura con crumble di ciccioli. Ora io dico… ma vi pare che nessuno mi avesse ancora messo nel piatto il crumble di ciccioli? Ma vi pare che non lo serviamo subito dopo il cartello “Provincia di Piacenza” ad ogni via di accesso al territorio?
Tra gli antipasti non troverete magari il classico tagliere di salumi, ma quando i salumi ci sono vi garantisco che meritano l’assaggio.
Avete notato che non ho citato i primi? Spesso i primi o non sono strettamente del territorio o sono rivisitati… ma… dovuta suspence… servono anolini da podio (a voi giudicare in che posizione si collochino) tutto l’anno.
Un ristorante che punta all’innovazione e ruota così bene il menù ma non toglie MAI dalla carta gli anolini, anzi ve li consiglia, in questa guida ci sta. Eccome se ci sta.
Cantina anch’essa soggetta a buona rotazione con etichette locali e non, sempre attenta a una certa ricerca di nuove proposte.