Su suggerimento di un amico, che in fatto di ristoranti ha una competenza seconda a pochi, ci avventuriamo a piedi lungo via Scalabrini, in una splendida serata autunnale. Il ristorante Peppino si trova nel centro storico di Piacenza, nel settecentesco palazzo Cigala Fulgosi. Una volta entrati, si nota subito quanto gli ambienti siano eleganti e curati. Veniamo accompagnati dal cameriere nella saletta a noi dedicata, ideale per un gruppo ristretto che preferisce la sua intimità.
Ci mettiamo a nostro agio, per sfogliare un menù molto interessante, che offre una bella varietà di piatti, sia di pesce che di carne, tipici piacentini. Io mi oriento su dei ravioli ai funghi, decisamente buoni. Come secondo, scelgo il maialino, composto da due medaglioni anch’essi ai funghi: l’insieme risulta gradevole, anche se la carne non è tenerissima. Il mio commensale ordina come antipasto un tortino di zucca, seguito da un trancio di tonno con una salsa di pistacchi.
Se l’antipasto era davvero memorabile, il secondo era da dimenticare. La salsa al pistacchio era troppo dolce, di quelle che sembrano industriali, e invece di fare da letto al pesce, era stata spalmata su tutta la fetta.
La scelta del vino è stata impegnativa, perché la cantina è di primo livello e offre centinaia di etichette, con un’ottima varietà di vini locali. La decisione è di rimanere saldamente sui nostri colli, con un Ortrugo fermo, e almeno qui non ci sono sorprese. Completano la nostra cena due mousse al cioccolato e menta, piuttosto buone.