Il Ristorante “Il Lupo” apre i battenti nel maggio del 1995, in un vecchio locale da ballo a Ciriano, una frazione a 3 km da Carpaneto, in bella vista sulla strada provinciale che porta a Castell’Arquato (che si trova a una decina di km di distanza).
La posizione è ideale anche perché si trova a un quarto d’ora di macchina da Gropparello che negli ultimi anni si è fatto conoscere nel nord Italia per il suo “castello delle fiabe”.
Un altro castello non distante da Ciriano è quello di Paderna, che ospita varie rassegne tra cui la più importante è “ Frutti Antichi”. Dalla ristrutturazione vengono ricavate due ampie sale contigue,una saletta più riservata e nel corso degli anni successivi una veranda riscaldata per una capienza totale che supera i 200 posti a sedere. Gli animali domestici non sono ammessi.
In cucina la titolare Rosanna Calamari e le sue cuoche preparano specialità tipicamente piacentine, rispettando la tradizione ed utilizzando ingredienti del territorio. La sala è gestita dai figli Maria Chiara, Luigi e Francesca, e il risultato è che entrando al Lupo ci si sente a casa, respirando quell’atmosfera calda e accogliente che solo stando in famiglia si può trovare.
Negli antipasti la torta fritta (chisolini) accompagna (ma solo alla sera) il salume piacentino: coppa, salame, pancetta con l’aggiunta del crudo, regina comunque è la coppa che viene festeggiata ogni prima domenica di settembre a Carpaneto. In quella particolare occasione viene preparato un piatto che ormai è un “must”: gli abbracci maialini, un piatto unico a base di pasta di semola fatta in casa condita con ragù, involtini e polpette di maiale. A pranzo i salumi sono accompagnati da verdure in agrodolce e torte salate, la più tipica è la torta di patate che Rosanna prepara seguendo la ricetta di sua madre.
Tutta la pasta fresca è fatta in casa (tortelli, anolini in brodo, pisarei e faso, panzerotti, tagliolini) ma non mancano piatti originali quali i ‘ravioli del lupo’: ravioli ripieni di zucchine,formaggino tenero e una punta di bacon e i ravioli di coppa al gutturnio e ancora (in stagione) i tortelli di zucca.
Oltre ai secondi classici come arrosti (vitello, anatra faraona coscette di pollo ripiene) e carne alla griglia, ogni martedì a pranzo è tradizione far trovare la ‘picula ad caval’ con la polenta e il cavallo crudo e al venerdì a mezzogiorno (da novembre ad aprile) il merluzzo, piatti che attirano gli appassionati.
Per finire i dolci hanno una presentazione molto semplice ma sono per la stragrande maggioranza tutti fatti in casa, da ricordare il “meringone”, meringa casalinga farcita con zabaione, panna e fragole (si trova spesso nel weekend ma se lo si vuole gustare meglio prenotarlo).
La cantina offre solo etichette piacentine tra gutturnio, barbera, bonarda, ortrugo, monterosso e trebbianino, lo sfuso è solo fermo gutturnio o ortrugo delle colline di Magnano.