Il locale esiste da oltre un secolo. L’attuale gestione della famiglia Ghizzoni è iniziata nel 1983 ed è ora giunta alla seconda generazione. Il nome proviene da una piccola torre che è incorporata oggi nella costruzione, che è un rustico ben ristrutturato con qualche aggiunta più recente, immerso nella bellissima campagna della raccolta Val Chiavenna, una piccola valle laterale in provincia di Piacenza.
Con la bella stagione è possibile cenare all’aperto. La gestione è squisitamente familiare, e tra i clienti la maggioranza è gente della zona, a testimoniare che la cucina è “di sostanza” e c’è un’ottimo rapporto qualità/prezzo. In sala trovate Michele Ghizzoni, un oste come una volta che ci tiene che si finisca tutto quello che viene messo in tavola e per farlo felice si deve chiedere il bis, mentre in cucina il fratello Ivo esce volentieri per salutare a fine serata.
Tra gli antipasti non può mancare il trittico di salumi piacentini di coppa, salame, pancetta con in aggiunta il prosciutto crudo, tutti ben stagionati localmente e abbondanti, accompagnati da gnocco fritto fatto con farina integrale; chi vuole può chiedere anche un’abbondante fetta di gorgonzola dolce. Altre proposte stagionali tra gli antipasti sono: affettato di culaccia con tortino di fichi, carciofi sott’olio e funghi porcini all’olio extravergine.
I primi sono cucinati con passione e, tra questi, primeggiano senza dubbio i tortelli con la coda, molto piccoli, con la sfoglia sottilissima e il ripieno straordinariamente delicato, secondo molti tra i più buoni della provincia di Piacenza; piccoli piccoli sono anche gli anolini in brodo, e tra gli altri piatti troviamo i ravioli verdi di patate, i pisarèi e fasò basotti, i nidi di rondine, i tagliolini ai funghi e risotti.
Dei secondi sono da segnalare il culatello al forno e l’arrosto di vitello ai funghi, ma sono anche disponibili anatra arrosto, roast beef, carpaccio con rucola e grana, filetto e controfiletto alla griglia, e quando è stagione anche funghi fritti e selvaggina.
C’è una bella scelta anche tra i dolci, tra i quali ricordiamo il tiramisu, la meringa col gelato, alcune torte con marmellata e frutta di stagione e altro.
A fine pasto vengono offerti di buon grado gli amari.
Il vino proposto è quello prodotto dagli osti, molto rustico e casareccio, ma se non è nelle proprie corde si può anche scegliere tra alcune etichette locali. Coi dolci però la malvasia dolce e poco alcolica del locale è una perfetta chiusura del pasto.