Taverna Rabarbaro è un locale giovane ascrivibile un po’ alla linea “Bistrot Piacentini”.
Il locale è volutamente arredato in uno stile cheap ricercato basato sul recupero di vecchie insegne e lasciando alcune pareti a disposizione di artisti per esporre liberamente le loro opere.
Una dovuta premessa è che la cucina non propone cucina piacentina in senso stretto. In che senso? Nel senso che se state cercando gnocco fritto e salume in centro è meglio che cerchiate in altre pagine della guida.
Alla Taverna Rabarbaro si parla piacentino, ma con la voglia di farlo a modo proprio, proponendo anche qualche piatto di pesce e con la chiara parole d’ordine: divertimento.
La rotazione del menù è così elevata che non permette di essere troppo didascalici, meglio spiegarsi sulla filosofia.
Un piatto con porcini, uovo in camicia su cremoso della Val D’Aveto per chi scrive è un piatto piacentino, ottimo e ben proposto.
Gnocchi di ricotta con farina di castagne e funghi richiamano quella stagionalità di alta collina che tanto bene ci sta in un piovoso sabato di Ottobre.
Bocconcini di scamone di cavallo su letto di topinanbur e falde di peperone saltate in padella sono una picula scomposta e magari non integralista, ma di sicura godibilità.
Non abbiate remore e lasciatevi andare, è molto divertente scoprire la “piacentinità nascosta”. Dolci più orientati a semifreddi e cucchiaio, qualche torta porzionata a fette, in più avrebbe fatto piacere.
La cantina è ampia e interessante, i ragazzi in sala pronti a consigliarvi con gusto e simpatia.